La Teoria U: guidare il cambiamento dall’interno

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Teoria U

Nel mio lavoro di formatore e consulente, ho spesso osservato che i cambiamenti più duraturi non nascono da imposizioni esterne, ma da un profondo movimento interno. È proprio per questo che oggi voglio parlarvi della Teoria U, sviluppata da Otto Scharmer del MIT, un approccio trasformativo al cambiamento personale, organizzativo e sociale.

Che cos’è la Teoria U?

La Teoria U descrive un processo di trasformazione che si sviluppa seguendo una curva a forma di “U”: si scende, ci si sofferma in profondità, e poi si risale verso l’azione innovativa. Non si tratta solo di “fare meglio” quello che già conosciamo: la Teoria U ci invita a creare nuovi modi di vedere, pensare e agire.

Scharmer sintetizza questo percorso in tre grandi movimenti:

  1. Osservare senza pregiudizi: fermarsi, ascoltare veramente il sistema di cui facciamo parte, sospendendo il giudizio.
  2. Sentire in profondità: scendere al “punto cieco” del nostro sapere, entrando in connessione con le nostre fonti interiori di conoscenza e intuizione.
  3. Agire rapidamente partendo da ciò che emerge: mettere in pratica idee nuove, prototipare, sperimentare.

In mezzo, al fondo della “U”, c’è un momento chiave: il Presencing – unione di “presence” e “sensing” – in cui ci colleghiamo al nostro futuro potenziale, non semplicemente al nostro passato.

Perché è rilevante per leader, formatori e organizzazioni?

Viviamo in tempi di complessità crescente: vecchie soluzioni non bastano più. La Teoria U ci invita a rallentare, ad ascoltare ciò che emerge sotto la superficie, e a coinvolgere le persone non solo come esecutori, ma come co-creatori del cambiamento.

Come formatore, vedo ogni giorno quanto sia potente aiutare i gruppi a scendere nella “U”: superare reazioni automatiche, riconoscere paure e desideri nascosti, dare spazio alla creatività autentica. Quando questo accade, il cambiamento smette di essere “gestito” e diventa naturale, organico e condiviso.

Le cinque fasi della Teoria U

Per guidare questo processo, Scharmer identifica cinque movimenti principali:

  1. Co-Initiating: costruire un intento comune ascoltando il contesto e le persone.
  2. Co-Sensing: esplorare il sistema insieme, osservando senza filtri.
  3. Presencing: connettersi alla fonte del futuro possibile.
  4. Co-Creating: prototipare soluzioni rapidamente, testando e adattando.
  5. Co-Evolving: sviluppare le innovazioni su scala più ampia, in collaborazione con tutto l’ecosistema.

Come iniziare ad applicarla?

Non serve adottare subito l’intero modello. Anche solo praticare un ascolto più profondo, creare spazi di pausa consapevole nei team, sperimentare rapidamente invece di pianificare ossessivamente, sono piccoli passi che incarnano lo spirito della Teoria U.

Un esercizio semplice: la prossima volta che affronti una sfida complessa, prova a sospendere il giudizio. Ascolta tutto ciò che emerge senza volerlo subito categorizzare o risolvere. Forse troverai, sotto la superficie, intuizioni che aspettavano solo uno spazio per nascere.