Gli ultimi mesi hanno rappresentato per me un periodo di riflessione durante il quale ho progressivamente preso le distanze dall’ impegno partitico (non faccio il nome del partito a cui mi riferisco, ne ho parlato più volte e quindi chi mi segue sa), dopo varie delusioni dirette e indirette, per dedicarmi ad altro e in particolare al mio progetto professionale.
A fine novembre sono stata in Olanda per seguire il training Art of Hosting nell’accogliente cornice del centro conferenze DePoort, a Groesbeek, vicino a Nijmegen. Art of Hosting non è un’associazione (e nemmeno una setta!), non è un metodo, non ci sono titoli, ruoli o certificazioni: è una community di practitioners che adotta un approccio partecipativo e collaborativo alla gestione di conversazioni, processi decisionali e cambiamenti collettivi, utilizzato principalmente in contesti di leadership e sviluppo organizzativo e si avvale di metodologie come il World Cafè, l’Open Space Technology, Four Fold, Feed Forward, Story Trio e tanti altri.
Sono stati giorni intensi, il workshop è finito ma è un nuovo inizio a partire dai semi piantati in quei tre giorni: la sfida è farli germogliare e creare un impatto positivo nel mondo. E nel frattempo da quell’esperienza è nata una nuova community che prossimamente si ritroverà anche in presenza.
Non finisce qui. L’idea è di continuare a mettere in pratica quanto appreso e sperimentato anche nei miei prossimi eventi, online ed in presenza. Per informazioni o richieste non esitate a contattarmi.