Aggiornamenti, crowdfunding, nuovi progetti

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Ho già raccontato in altre come la dimensione locale/nazionale mi stia abbastanza stretta o, meglio, non riesco a pensarci senza una visione europea e anche globale. A tal proposito è un piacere continuare il mio impegno in AIESEC Alumni Europe, e per i prossimi due anni lo farò da membro del nuovo board: sono stata eletta VP Communication, e lavorerò perché anche quella community possa lasciare un segno ed essere incisiva. Chi non comunica non esiste. Ecco perché è un ruolo che mi appassiona.
Se la comunicazione serve per esistere, il crowdfunding è uno strumento per realizzare le idee che altrimenti non potrebbero prendere vita. Ecco come nel mio caso unisco i puntini.
A fine Ottobre, fresca di elezione come VP Communication di AAE sono stata a Rotterdam per la celebrazione europea con un evento intergenerazionale dei 75 anni di AIESEC, un’associazione studentesca che si focalizza su capacity building e sviluppo della leadership che è affiancata dall’associazione degli ex membri, gli alumni, che portano avanti la diffusione degli stessi valori. Cosa c’entrano capacity building e leadership con il crowdfunding? Ebbene, non sono affatto due temi scollegati. In quello che racconto c’è sempre qualche collegamento. Nel crowdfunding – e mi riferisco in particolare ai modelli donation e reward – quello che è importante non è solo la raccolta fondi in sé ma anche e soprattutto saper comunicare la propria mission, i propri valori, instaurare relazioni con i potenziali sostenitori e creare una comunità.
Come va il mercato del crowdfunding donation e reward in Italia? La nuova edizione del report del Politecnico di Milano sul crowdinvesting attesta che al 30 giugno 2023 risultavano 23 portali italiani attivi nell’ambito donation e reward, due in meno rispetto all’anno scorso. La raccolta nel 2022 è stata quasi identica a quella del 2021, con 52,3 milioni di euro. Le piattaforme che hanno raccolto più risorse cumulate fino a dicembre 2022 sono: Forfunding (che ha superato la soglia dei 41 milioni di euro), Eppela (29 milioni), Donacontim (25,3 milioni), Produzioni dal basso (24,5 milioni), Rete del dono (22,3 milioni).
I dati dicono che l’andamento è stato sostanzialmente stabile e sicuramente occorre fare una riflessione in merito. Da un lato c’è pandemia che, se sotto certi aspetti ha spinto la raccolta sul fronte dei progetti più emergenziali dall’altro ha messo in stand by molti progetti, e dall’altro ci troviamo di fronte ad uno strumento che nella sua versione più pura non ha più quel carattere di novità che aveva una decina di anni fa. Anche in questo settore serve innovazione e nei prossimi anni sicuramente il successo sarà legato alle forme ibride, a cominciare dal match funding con i fondi europei e non solo.